Love assaulted my heart many times | Più volte il miser cor avea assaltato |
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Love had assaulted my heart many times but had not been able to conquer me. I felt no awe. Now he wanted not only power but real control; and so it seemed hopeless. Then one day when he felt especially troubled, when he had exhausted all force and courage, he resolved to imprison my heart, to keep her in eternal chains. It happened thus: the evil sisters placed you before me, you seemed god-like, and love made me your slave, my soul enthralled by you. From that time to this, I bear your image engraved in my heart, so that wherever you are, my mind and my will follow you. |
Più volte il miser cor avea assaltato amore, né mai potendo averne onore ma sempre ritrovando il suo vigore forte, tal che di speme era privato. Onde, essendo esso un giorno assai turbato, usando ogni sua forze e ogni valore, deliberò aver prigioni il core e poi tenerlo in eterno legato. Così gli risucì che i fati rei ponendo inanzi a me tuo sacro aspetto posono in servitù gli spirti mei; De indi in qua l'imagin tua nel petto porto scolpita, talché dove sei sempre è la mente mia con l'intelletto. |
Costa seems also to have been the first person to write in the modern way about Gambara -- free of the previous fulsome praise of her in stiffly conventional terms that characterizes all the lives up to the 20th century; free of overelaborate flattery to a patron; and without obfuscation. He was the first to point out how little we know of Gambara's private life, how little of her actual character beyond very general outlines which we can fill in has been revealed about her thus far. His judgement about the background to these early poems is perceptive. So I quote it here:
In queste rime non manca l'eco di febbri tempestose che dovettero agitare l'anima della Gambara giovinetta: delle eterne e sempre nuove vicende dell'amore: il fremito della gioia che conquide e che brucia e che distrugge, il gemito del disinganno e della gelosia che rende grigia la vita e stende un fenebre velo sull'avenire.Da chi, quando precisamente furono a Veronica giovinetta inspirate queste rime?
Ecco un'incognita, che rimarrà tale fino a che nuovi documenti non permettano di scrivere la prima pagina degli amori di Veronica. Giberto da Correggio, da lei invero teneramente amato nell'età matura, non fu certo, nè potè essere, il suo primo e nemmeno frai i suoi primi amori. Queste rime non sono dunque per lui. Più oltre, nulla può dirsi, senz'avventar congetture.